Prime Notizie di Presenze Musicali in Duomo (XVII sec. - 1906)


La chiesa di Mogliano ebbe il titolo di Pieve dal 997; di Arcipretale, consacrata nel 1720 “Plebs S. Mariae Ass. de Molianis, olim Monasterium”.

 

1600 - Nella seconda metà del secolo nella chiesa c’era già un organo, di cui, però, non si conoscono le caratteristiche ed il costruttore.

 

1692 - In quest’anno risulta esservi già un organista: Mattio Marchiavelli.

 

1720 - È ancora organista Mattio Marchiavelli.

 

1783-85 - Risulta organista: Nicolò Cervellini.

 

Negli anni 1755-60 l’organaro veneziano Don Antonio Barbini, in collaborazione col Dacci (entrambi successori di Nacchini e Callido), costruì il primo organo di Mogliano.

 

Si racconta anche che tale organo fosse dei F.lli Pugina di Padova, in seguito donato alla Parrocchia di Gardigiano.

 

A Gardigiano, come pure a Mogliano, non risulta esistere alcun documento d’archivio comprovante tale diceria (come già notò don G. Zanatta); comunque l’attuale organo di Gardigiano (composto da otto registri) non poteva certo essere il vecchio organo dell’Arcipretale.

 

 Continuiamo con la cronistoria.

 

 1816 e 1818 - Vengono eseguiti lavori all’organo per un ammontare di L. 268,18 (AP/M, Contabilità Fabbriceria).

 

 12/06/1841 - Vengono approvate dalla Fabbriceria le spese per l’acquisto di un nuovo organo presso la ditta Fratelli Giacomo e Pietro Bazzani di Venezia con una spesa di L. austriache 7.000. A queste vanno aggiunte L. 1.500 per il rinnovo della cantoria (AP/M, Contabilità Fabbriceria; Opuscolo offerte per l’organo nuovo).

 

 1841 - 1842 - Viene ricostruita la cantoria con una spesa di L 1500.

 

 Nei mesi seguenti, nei quali non ci sono ricevute dell’organista, viene ricostruita la cantoria e collocato un nuovo organo di Giocomo Bazzani e Figli, rinomato organaro veneziano. Documenti a riguardo sono conservati presso gli archivi parrocchiali di Mogliano e Maerne.

 

(Analoghe caratteristiche foniche e costruttive si ravvisano negli organi, tuttora esistenti, di Silea e Maerne, costruiti in quegli stessi anni).

2/10/1842 - Solenne inaugurazione dell’organo della ditta Bazzani con concerto del maestro Eugenio Furlanetto. La spesa complessiva fu di L. 8100.

 

L’organo dei Bazzani fece grande scalpore all’epoca: da tutti era ammirato quale strumento degno di plauso e di considerazione (giornale “Il Vaglio” l’8 ottobre 1842).

 

1845 - Viene dipinta e dorata la cantoria con spesa di L. 2000 (AP/M: Contabilità Fabbriceria in data 15/2/1845 e 8/9/1845); vengono inseriti dei finti strumenti musicali in legno, laccati e dorati.

Sorgono problemi di funzionamento nei meccanismi di pompaggio dell'aria e così i Fabbricieri desiderano che la riparazione sia effettuata entro la festa di Pentecoste.

Evidentemente questo non è l’unico problema dell’organo, tant’è vero che a pochi anni di distanza viene effettuato un importante restauro (si noti l’alta cifra spesa a tal scopo):

 

1856 - Viene restaurato l’organo con spesa di 1.835,35 (AP/M: Contabilità Fabbriceria in data 31/10/1856).

 

Nell’Archivio parrocchiale è tuttora conservato un interessante carteggio comprendente “N° quattro Progetti per restauro e riduzione” ad organo liturgico dello strumento del Bazzani allora esistente in chiesa. Questo documento non porta la data, ma presenta il timbro della ditta, dove si legge “Giacomo Bazzani (junior) … Gesuiti 4921 – Venezia”: tale numero civico fa riferimento alla sede della fabbrica organaria e da esso si può dedurre che il progetto (mai fattosi realtà) ha data compresa tra il 1867 (quando Giacomo Junior era ventenne) e il 1912.

Altro non sappiamo.

Ci è lecito tuttavia supporre che lo strumento, se soggetto all’intervento di rinnovamento previsto, ora avrebbe pressoché le stesse caratteristiche dell’organo dell’Arcipretale di Carpenedo (Mestre-Venezia), il quale fu costruito dai Fratelli Bazzani nel 1911 e consta di due tastiere e trasmissione pneumatica.

 

1906 - A Giacomo Bazzani L. 90 per riparazione organo (Contabilità Fabbriceria).

 

Nell’aprile del 1913, come avrò modo di indicare più avanti, la Ditta Tamburini di Crema riceve dalla Fabbriceria della parrocchia le canne metalliche del vecchio organo del Bazzani per fonderle e farne delle nuove (sono quasi certo nel ritenere che queste siano state effettivamente impiegate per il nuovo grande organo).

Nel documento si parla di “rottami” per un valore di L. 694.80 (se fu adottata tale terminologia significa che le canne non erano proprio in buono stato, ma che potevano essere tranquillamente riutilizzate).